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Imparare a sentire


Fame e sazietà tra segnali del corpo, vissuti emotivi, codici sociali


Il cibo non è solo nutrizione; è memoria, desiderio, simbolo.

È il punto d’incontro tra la biochimica e l'immaginario collettivo, tra i bisogni fisiologici e quelli affettivi.


Questa tesina nasce da un percorso universitario, ma parla a tutti noi.

I concetti di fame e sazietà non riguardano solo il cibo che mettiamo nel piatto, ma anche come stiamo, cosa sentiamo, cosa ci portiamo dentro ogni giorno.


Questi meccanismi non sono solo concetti scientifici; ci parlano di come mangiamo, perché lo facciamo e di come lo facciamo.

Di cosa possiamo ritrovare, se impariamo ad ascoltarci meglio.


Tra fame e sazietà si gioca molto più di una risposta biologica.

Lì in mezzo ci stanno l’educazione ricevuta, i ricordi d’infanzia, la solitudine,

la cultura in cui siamo cresciuti.


Ho deciso di condividere questo lavoro con voi, integralmente, perché penso non serva solo a superare un altro esame, ma a costruire un discorso più profondo, più libero, più umano sul cibo e sul nostro modo di stare a tavola.


Mangiare è un atto complesso, in cui il corpo e la mente si ascoltano e si influenzano.

Ogni gesto alimentare è il riflesso di ciò che siamo, dentro e fuori.


È una tesina, ma è anche un modo per raccontare quello che spesso non si dice quando si parla di cibo, di corpi, di emozioni.

Leggila con calma, se ti va.


Se qualcosa ti risuona, scrivimi.

Anche solo per dirmi che anche tu stai cercando di imparare a sentire.


[ Scarica la tesina in PDF qui sotto ]





 
 
 

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di Giulia Maria Bielli

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