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5 indispensabili in cucina | Prima Parte


Non è facile consigliare uno strumento indispensabile in cucina e il suo acquisto.

Cosa vi serve davvero dipende da quanto e cosa cucinate: marca e modello, per una prima valutazione, interessano poco.

Chiedetevi


  • A cosa vi serve e quanto lo userete

  • Quanto costa (vale la pena investire)


Ecco i primi cinque indispensabili che hanno sollevato più dubbi, qualche dritta per un utilizzo ottimale e le caratteristiche da tenere d’occhio.


indice argomenti
  • planetaria

  • termometro da cucina

  • batticarne

  • coltelli

  • frullatore


1_ la planetaria

Si chiama così perché il braccio simula il moto di rotazione planetario per impastare, amalgamare e montare.

Quando è utile

Se impastate grandi quantità, superiori ai 500 g di composto.

È comoda e fa risparmiare olio di gomito, ma più che quante volte a settimana impastate, valutate le quantità. Lavorando poco composto parte degli ingredienti rimarrà depositata sul fondo senza amalgamarsi.

Caratteristiche da valutare

La potenza, per l’utilizzo medio casalingo è trascurabile, ma fate attenzione ai materiali: meglio scegliere un modello completamente in acciaio, compresi ganci e attrezzi. Quelli in plastica sono più delicati e, di solito, hanno una garanzia inferiore a livello di tempo.

Solitamente però i modelli completamente in acciaio si avvicinano più a strumenti di tipo professionale: sono più performanti e la dimensione (soprattutto del vaso) aumenta.

Ritorno a quanto detto prima: quali sono le quantità che impasto solitamente?

Vale l’investimento?

Mediamente potreste spendere circa 400 Euro. Vale la pena? Dipende.

Se cambiate il vostro modo di lavorare probabilmente sì: impastando quantità adeguate e conservandole come si deve per future comode scorte.


2_ Il termometro da cucina

Un piccolo attrezzo economico che risolve una marea di seccature: cuocere a puntino la carne (ho scritto un articolo sulle temperature di cottura, leggilo qui), non ammazzare il lievito, non stracciare le uova della crema inglese.

Quando è utile

In tante preparazioni dolci e salate vi permette di non commettere errori che potrebbero compromettere l’intera preparazione.


Ce ne sono molti modelli

Con ago: il corpo del termometro è direttamente attaccato all’ago da inserire nell’alimento, va bene sia per solidi che per liquidi

Con ago a sonda: tra l’ago e il termometro c’è una sonda a filo flessibile, ti permette di inserire l’ago in forno o in pentola e lasciarlo inserito nell’alimento in tutta sicurezza anche ad alte temperature. È il modello che preferisco.

Laser: molto veloce e di facile utilizzo, ve bene per i liquidi, ma per alimenti solidi misura solo la temperatura superficiale e non il cuore (fondamentale per carne e pesce)

Consiglio

per rilevare la temperatura dei liquidi ricordati di miscelare il composto per rendere omogenea la temperatura in tutto il volume.

Vale l’investimento?

Sì, ha prezzi contenuti (dai 10 Euro in su) e il suo utilizzo non è sostituibile con altri metodi (a istinto, a occhio & Co.)


Spoiler: per il prossimo corso online in partenza e per le ricette del mio eBook ti servirà, portati avanti con le pratiche ;-)

3_ Batticarne


Nella cucina della nonna c’era sempre, oggi un po’ meno.

Può essere semplice, a timbro con un’unica superficie liscia, o con manico e superficie liscia da un lato e spuntoni dall’altro.

Quando è utile

Ha duplice funzione

  • ammorbidire particolari tagli di carne per azione meccanica sulle fibre

  • rendere omogenei gli spessori per arrotolati e altre preparazioni (utilizzando solo la parte liscia)

Solitamente sono in acciaio o in plastica molto resistente. Vanno bene entrambi, ma quello in acciaio permette una pulizia più accurata, necessaria per evitare contaminazioni batteriche.

Consiglio

quando batti la carne ti si appiccica al batticarne, lo so. Per non rischiare di romperla, soprattutto con i tagli più delicati e sottili, ricopri la carne con una pellicola per alimenti o bagna leggermente la superficie del batticarne.

Vale la pena?

Se consumi carne sì, il prezzo è più che accessibile (dai 10 Euro, ma anche meno)

4_ Coltelli

Ci sarebbe da scrivere un trattato, ma il senso di questo articolo è semplificarvi la vita.

Solita domanda: cosa ci dovete fare con il coltello?


  • Spelucchino: per mondare e intagliare le verdure

  • Molto flessibile, lama lunga e stretta: spellare e trattare il pesce

  • Mediamente flessibile, lama media, appuntita: disossare piccoli animali o porzione di tagli medi

  • Trinciante: per verdure, carne, ma può adattarsi anche al taglio del pesce

Quando è utile?

Sempre, inutile dirlo, un coltello serve per forza. Se devi fare il primo acquisto scegli un trinciante, sarà un passe-partout.

Scegli un coltello di medie dimensioni, non troppo pesante e con un manico comodo da impugnare.

Consiglio

La cosa fondamentale di un coltello è che sia affilato e, di conseguenza, saper tagliare in modo corretto. Ne parleremo, perché la prima regola in cucina è non rischiare infortuni e lavorare in sicurezza. Un coltello non affilato non è sicuro. Tagliare in modo sbagliato, anche.

Vale la pena?

Un coltello può costare 10 Euro fino a 100 volte tanto. Incidono sul costo la lavorazione della lama, il legno del manico, il su misura, il bilanciamento.

Come lo utilizzerai? Pensaci e fai un investimento di conseguenza.

Diciamo che se cucini spesso e stai usando per tutto il coltellino in ceramica preso coi punti del super è ora di investire: con 50 Euro troverete qualcosa che faccia al caso vostro.

5_ frullatori e la questione Bimby

Il frullatore deve frullare: più sale la qualità e più si ottiene un risultato omogeneo del composto quindi dipende da cosa devi frullare. Banana e latte per il frappé o frutta secca per farne una crema?

Quando è utile

Quando dovete dare omogeneità a un composto, rendendolo cremoso.

Da non confondere con il cutter multi lama, che serve per tritare, sminuzzare e grattugiare, ne parleremo.

Il frullatore può essere a vaso o a immersione e serve per trattare composti liquidi e semi liquidi, o per sminuzzare ad alta velocità composti solidi rendendoli cremosi (ad esempio la frutta secca).

No, il prezzemolo non si trita nel frullatore, sono desolata desolata.

La prestazione dipende dalla potenza del motore, dalla velocità delle lame e di conseguenza dalla sua capacità di non surriscaldarsi.

Vale la pena?

Qui è complicata perché la potenza determina il risultato.

Proviamo con degli esempi.

Con un frullatore da pochi euro (20/30) non ci fate sorbetti cremosi, non omogeneizzate vellutate da urlo, non ci fate la crema di nocciole e non ci montate quasi niente.

Dovete spenderne 5/10 volte tanto per un buon prodotto.

Poi c’è la questione Bimby e simili, ormai ne girano parecchi.

Lo trovo utilissimo, basta non usarlo come un Bimby: è un ottimo frullatore e un insostituibile aiutante che mi tiene mescolato il cibo a temperatura costante.

Non ci faccio il risotto, ma ottime basi, lo utilizzo come una pentola con delle lame potenti.

C’è chi dice che un robot da cucina di questo genere serve se non sai cucinare. Io penso esattamente l’opposto: se non sai cucinare sarà come non averlo, però più veloce. Ne parleremo.

Costo? Alto, ma si trovano anche usati e ricondizionati a prezzi accessibili.


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